Letture 2010 | |
Condividere il mondo |
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In questo nuovo fondamentale libro, Luce Irigaray, uno dei più innovativi pensatori del nostro tempo, torna a interrogare il rapporto con l’alterità. Siamo infatti abituati a considerare l’altro come un individuo tra tanti senza dedicare abbastanza attenzione al mondo e alla cultura a cui appartiene. La nostra maniera di vivere l’alterità risulta quindi sottoposta ai nostri propri valori e l’altro, sia esso il nostro compagno o la nostra compagna, un figlio, un amico, un’amica, oppure uno straniero, è avvicinato come un simile. La differenza tra noi è allora percepita in modo esclusivamente quantitativo, non qualitativamente, e questo non favorisce la coesistenza, la pace, l’amore. Dopo la critica nietzcheana alla tradizione culturale dell’Occidente e la decostruzione heideggeriana della nostra concezione della verità, Luce Irigaray, in quanto donna, chiama in causa la validità dei concetti di similitudine, similarità, identità e, perfino, uguaglianza, che stanno alla base della logica occidentale. L’autrice spiega come, prima di cercare la trascendenza in qualche ideale soprasensibile, che non corrisponde alla nostra totale e universale umanità, sia necessario rispettare la trascendenza dell’altro, qui e vicino a noi, cioè la sua irriducibile alterità. Attenta al carattere mutliculturale della nostra epoca, Luce Irigaray prosegue con Condividere il mondo sul cammino aperto nella Via dell’amore, proponendo nuovi modi di incontrarci e di coesistere nel rispetto delle nostre differenze - di genere, di generazione, di cultura e di tradizioni - tanto a livello privato e intimo, quanto a livello di una convivenza mondiale e universale.
Luce Irigaray, fiosofa, ha interessi multidisciplinari che le provengono dai suoi studi di filosofia, psicologia, letteratura e linguistica, e dalla sua formazione psicoanalitica. Vive e lavora a Parigi. Per Bollati Boringhieri sono usciti: Io, tu, noi. Per una cultura della differenza (1992), Amo a te. Verso una felicità nella Storia , Essere due (1994), La democrazia comincia a due (1994), L’oblio dell’aria in Martin Heidegger (1996) e La via dell’amore (2008). |